Allevamento Alani "del Parco dei Lagoni"

Affisso riconosciuto Enci Fci - di Alonge Salvatore, Medico Veterinario

L'Alano: storia e standard di razza

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Le origini

Non si può non rimanere affascinati al pensiero che il cane è compagno dell’uomo e testimone della storia, da un tempo così remoto da essere inimmaginabile. L’antenato ancestrale canino a tutti i mammiferi carnivori è il gruppo dei Miacidi comparso sulla terra 65 milioni di anni fa. Il cane vero e proprio compare sul pianeta molti e molti millenni dopo e gli studiosi di Paleontologia riconoscono vari ceppi originari da cui si sarebbero sviluppate le diverse morfologie che distinguono i cani moderni. Ovviamente l’antenato dell’Alano va ricercato nel ceppo primitivo progenitore di tutti i cani di grande mole e di molossi in genere. Tradizionalmente si dice che la prima immagine conosciuta che richiama la morfologia dell’Alano, sia quella rinvenuta su una tomba egizia del 3000 a.C.; si tratta certamente di un cane di grande mole e dal mantello arlecchino, ma il suo aspetto ricorda certamente di più l’odierno Cane dei Faraoni dall’insolito mantello pezzato.

Vi sono autori che tentano di attribuire al progenitore dell’Alano, una patria di origine sin dal XV secolo. Essi mettono in evidenza che, a quel tempo, il cane da muta più simile all’Alano, veniva ricercato dai nobili inglesi. Del resto va notato che tra i cani giganti l’unico ad avere una pur vaga somiglianza con l’Alano è il Mastiff, ossia il Mastino Inglese. Piano piano ci avviciniamo ad un’epoca in cui si pratica una vera selezione, cercando di produrre cani di razza, dotati di caratteristiche morfologiche caratteriali e di conseguenza funzionali ben precise-e riproducibili di generazione in generazione. Non per nulla nel 1770 il naturalista Buffon compilò la "Table de l’Orde des Chiens", ricca di illustrazioni tra cui fa bella mostra di sé un vero alano arlecchino. Altrettanto inconfutabilmente è un alano arlecchino quello rappresentato in un trattato inglese dell'illustre naturalista Carlo Linneo (1707-1778)

Dunque si può dire che l’Europa Centrale e in particolare i Paesi Sassoni, sono stati la culla del nostro Alano. Meraviglia notare che non vi è alcuna testimonianza che faccia supporre che un cane simile all’Alano sia stato particolarmente apprezzato o ricercato in Danimarca, come invece potrebbe far supporre il nome "Danese", spesso usato.

 Nel 1880, in occasione dell’Esposizione di Berlino, si riunì, sotto la presidenza del dott. Bodinus, una commissione di giudici che stabilì le caratteristiche della razza. Nel 1891 venne redatto il primo standard ed è questa la data ufficiale della nascita di una razza tanto antica da non poterne realmente definirne l’origine.

FCI Standard N° 235/ 20.12.2012

ORIGINE: Germania.DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 08.10.2012.
UTILIZZAZIONE: Cane da compagnia, da guardia e da protezione.
CLASSIFICAZIONE FCI: Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e cani bovari svizzeri. Sezione 2.1 Molossoidi, tipo Mastino. Senza prova di lavoro.
BREVI CENNI STORICI: Gli antenati dell’attuale Alano tedesco sono, sia l’antico “Bullenbeißer” (Bulldog), sia i grandi segugi utilizzati nella caccia al cinghiale, essi erano cani di un tipo intermedio tra un possente mastino di tipo inglese ed un levriero veloce ed agile. Il termine “Dogge” era inizialmente impiegato per indicare un cane grande e possente senza riferirlo ad una razza in particolare. Più tardi, nomi propri come Ulmer Dogge (Mastino di Ulm), English Dogge (Mastino inglese), Great Dane (Alano), Hatzrüde (Segugio da caccia), Saupacker (Cane da cinghiale) e Große Dogge (Gran Mastino), distinguevano questi cani a seconda del colore del mantello e della taglia. Nel 1878 si riunì a Berlino un Comitato formato da sette componenti scelti fra competenti allevatori e giudici, presieduto dal Dr. Bodinus, che decise di classificare tutte le sopraccitate varietà col nome di “Deutsche Dogge” (Alano). Furono così gettate le basi per l’allevamento di una razza canina tedesca a sé stante. Nel 1880, in occasione di un’esposizione a Berlino, fu redatto un primo standard dell’Alano. Questo standard è stato tutelato fin dal 1888 dal “Deutsche Doggen Club 1888 e.V.” (Club Alani Tedeschi fondato nel 1888) e più volte revisionato nel corso degli anni. La stesura attuale è conforme ai requisiti previsti dalla F.C.I.
ASPETTO GENERALE: L'Alano, nel suo nobile aspetto, riesce a fondere nella sua corporatura grande, potente ed armoniosa, fierezza, forza ed eleganza. Per la sostanza unita alla distinzione, per l’armonia dell’insieme data dalle forme ben proporzionate e per la sua testa così particolarmente espressiva, l’Alano colpisce l'osservatore come una statua maestosa, mai grossolano o troppo raffinato. In equilibrio perfetto e con dimorfismo sessuale chiaramente evidente. È l’Apollo delle razze canine.
PROPORZIONI IMPORTANTI: Il tronco è inscritto quasi nel quadrato, questo vale soprattutto per i maschi. Le femmine possono essere leggermente più lunghe.
COMPORTAMENTO-CARATTERE: Socievole, affettuoso ed affezionato ai suoi proprietari. Può essere riservato verso gli estranei, ma deve essere un cane sicuro, senza paura, facilmente gestibile, un compagno docile ed un cane da famiglia con un’alta soglia di resistenza alla provocazione e senza alcun comportamento aggressivo.
TESTA: In armonia con l'insieme generale. Di forma allungata, stretta, dalle linee nette, espressiva. Mai a forma di cuneo. Finemente cesellata, soprattutto nella regione sottorbitale. La distanza tra la punta del tartufo e lo stop deve essere il più possibile uguale alla distanza tra lo stop e l'apofisi occipitale che si presenta poco marcata. Gli assi cranio-facciali devono essere assolutamente paralleli. Vista di fronte, la testa deve apparire stretta con la canna nasale più ampia possibile.
REGIONE DEL CRANIO: Cranio: Arcate sopraccigliari ben sviluppate, senza tuttavia essere sporgenti. Stop: Nettamente pronunciato.
REGIONE DEL MUSO: Tartufo: Ben sviluppato, più largo che rotondeggiante, con narici ben aperte. Deve essere nero, tranne che negli alani arlecchini (bianco con macchie nere), nei quali il tartufo nero è ricercato, ma è tollerato il tartufo nero marmorizzato (con presenza di ladre) o di color carne. Negli alani blu il tartufo è color antracite (nero diluito). Muso: Profondo, il più rettangolare possibile. Il profilo della canna nasale non deve mai essere concavo (celoide), convesso (cirtoide) o aquilino. Labbra: Commessura labiale ben visibile. Mai eccessivamente pesanti e fluttuanti e nemmeno pendule o introflesse. Pigmento scuro delle labbra. Negli alani arlecchini le labbra non completamente pigmentate o di color carne, sono tollerate. Mascelle/Denti: Mascelle larghe ben sviluppate. Dentatura forte, sana e completa con chiusura a forbice (42 denti secondo la formula dentaria). Tollerata l'assenza dei P1 inferiori. Qualsiasi deviazione da una dentatura completa con chiusura a forbice è assolutamente indesiderabile. Guance I masseteri devono essere solo leggermente accennati, in nessun modo risaltare nettamente. Occhi: Di media grandezza, con espressione vivace, intelligente e amichevole. A forma di mandorla, con palpebre ben aderenti. Posizionati non troppo distanti tra loro. Non devono essere a fessura. Di colore più scuro possibile, gli occhi chiari o color ambra sono indesiderabili. Anche se negli alani blu sono consentiti occhi leggermente più chiari. Negli alani arlecchini sono tollerati gli occhi gazzuoli e l'eterocromia. Orecchi: Naturalmente pendenti inseriti alti ma non posizionati troppo in alto o inseriti troppo bassi. Di media grandezza. Il margine anteriore aderente alla guancia. Non devono cadere piatti o essere troppo distanziati dalle facce laterali della testa.
COLLO: Lungo, pulito, muscoloso, mai corto o spesso. Ben sviluppato alla base, si affina leggermente verso la testa con il profilo superiore arcuato. Portato alto, leggermente inclinato in avanti, ma non un collo da pecora. Eccesso di pelle alla gola o presenza di giogaia sono indesiderabili.
CORPO: Garrese: Risulta il punto più alto del tronco. È formato dai margini superiori delle scapole che oltrepassano le apofisi spinose delle vertebre. Dorso: Corto e ben teso, linea dorsale quasi rettilinea e appena discendente. Dorso mai troppo lungo, mai rimontante verso la parte posteriore. Rene: Leggermente convesso, largo e con forte muscolatura. Groppa: Larga, ben muscolosa, leggermente inclinata dalle ossa del bacino all’inserzione della coda alla quale si fonde in modo impercettibile. La groppa non deve mai essere scoscesa od essere completamente orizzontale. Torace: Disceso fino al gomito. Costole ben cerchiate ed inclinate verso il posteriore. Costato mai piatto o a forma di botte. Torace di buona ampiezza e profondità. Petto ben evidente senza che lo sterno risulti eccessivamente pronunciato. Linea inferiore e ventre: Ventre ben retratto, che forma un piacevole profilo curvo con la linea inferiore del costato. Non è desiderabile che le femmine presentino una linea ventrale rilassata dopo la maternità.
CODA: Raggiunge il garretto. Non deve essere troppo lunga o troppo corta. Attaccata alta e larga alla base, con l'inserzione né troppo in alto, né troppo in basso. Non eccessivamente spessa, si assottiglia in modo uniforme verso l'estremità. A riposo, la coda pende giù in una curva naturale. Quando il cane è eccitato o in movimento, la coda è portata leggermente a sciabola, non deve mai essere portata completamente al di sopra della linea dorsale. La coda ad uncino, arrotolata o comunque portata di lato è altamente indesiderata. La presenza di peli lunghi nella parte inferiore della coda è indesiderata.
ARTI ANTERIORI: Aspetto generale: Devono essere sufficientemente angolati con forte ossatura e muscolatura ben sviluppata. Spalla: Con muscolatura potente. La scapola, lunga ed obliqua, forma con il braccio un angolo compreso tra i 100 ed i 110 gradi. Braccio: Robusto e muscoloso, ben aderente al torace; dovrebbe essere leggermente più lungo della scapola. Gomito: Non deve essere rivolto né all'esterno, né all'interno. Avambraccio: Robusto, muscoloso, perfettamente in appiombo sia visto di fronte che di lato. Carpo: Forte, solido, risalta appena dalla struttura dell'avambraccio. Metacarpo: Robusto, in appiombo se visto di fronte, solo leggermente flesso se visto di lato. Piedi anteriori: Rotondi, con dita fortemente arcuate e ben serrate tra loro (piede di gatto). Unghie corte, resistenti e più scure possibili.
POSTERIORI: Aspetto generale: L'intero scheletro del posteriore è ricoperto da una potente muscolatura che rende la groppa, le anche e le cosce ampie ed arrotondate. I posteriori, forti e ben angolati, se visti da dietro, sono paralleli agli anteriori. Coscia: Lunga, larga, molto muscolosa. Ginocchio: Solido, posizionato pressoché sulla verticale dell'articolazione dell'anca. Gamba: Lunga, misura circa la stessa lunghezza della coscia. Ben muscolosa. Garretto: Forte, solido, né rivolto all'esterno, né all'interno. Metatarso: Corto, robusto, pressoché perpendicolare al suolo. Piedi posteriori: Rotondi, con dita fortemente arcuate e ben serrate tra loro (piede di gatto). Unghie corte, resistenti e più scure possibili.
ANDATURA: Armoniosa, fluida, che copre molto terreno, leggermente elastica. Mai con passo corto o in ambio. Gli arti si muovono paralleli, sia se visti dal davanti sia se visti dal dietro e sempre con un buon coordinamento tra anteriori e posteriori.
PELLE: Ben aderente. Nei soggetti unicolori ben pigmentata. Negli arlecchini, la distribuzione del pigmento corrisponde essenzialmente a quello delle macchie.
MANTELLO Pelo: Cortissimo e fitto, liscio, lucido e ben aderente al corpo. Non deve mai essere opaco o con presenza di sottopelo. Colore: L’Alano è allevato in tre distinte varietà: fulvo e tigrato, nero e arlecchino, blu. 
  • Fulvo: Dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso. Desiderata la maschera nera. Il colore giallo non deve tendere al grigio o al blu o essere carbonato (fuligginoso). Non sono ammesse macchie bianche.

• Tigrato: Colore di fondo, dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso con striature nere il più regolari e nettamente disegnate possibili, che seguono la direzione delle costole. Desiderata la maschera nera. Le striature non devono essere slavate. Non sono ammesse macchie bianche.
• Arlecchino (bianco con macchie nere a contorno strappato: Colore di fondo bianco puro, preferibile senza moschettatura. Macchie color nero lacca ben distribuite su tutta la superficie del corpo, che hanno l’aspetto di avere il contorno strappato. Macchie grigie o brunastre o sfumature di quei colori nel nero, sono indesiderate, così come la moschettatura grigio-blu sul bianco. Si possono presentare soggetti cosiddetti “Grautiger” (con mantello a macchie nere strappate su un fondo prevalentemente grigio), è un mantello indesiderato, ma non comporta la squalifica
• Nero: Nero lacca, sono ammesse macchie bianche al petto ed ai piedi. Tra i neri sono inclusi anche gli alani “Manteltiger”, nei quali il nero copre il tronco come un mantello, mentre il muso, il collo, il petto, il ventre, gli arti e l’estremità della coda possono essere bianchi. Anche gli alani “Platten” il cui colore di fondo è bianco con grandi chiazze nere (Plattenhunde). Il colore nero non deve mai avere sfumature di colore fulvo, marrone o nero bluastro.
• Blu: Blu acciaio puro; sono ammesse macchie bianche al petto ed ai piedi. Mai con una sfumatura di colore fulvo o blu nerastro.
TAGLIA E PESO: Altezza al garrese: Maschi: almeno 80 cm., non dovrebbero essere superati i 90 cm. Femmine: almeno 72 cm., non dovrebbero essere superati gli 84 cm.
DIFETTI: Qualsiasi deviazione dai punti di cui sopra deve essere considerata come un difetto che sarà penalizzato in funzione della sua gravità e delle sue conseguenze sulla salute e sul benessere del cane.• Stop insufficiente. Labbro introflesso (il labbro inferiore resta chiuso tra gli incisivi superiori ed inferiori). • Posizione irregolare di singoli incisivi, purché la chiusura rimanga sostanzialmente corretta, denti troppo piccoli. Chiusura parzialmente a tenaglia. • Occhi sporgenti o infossati. • Lassità del cinto scapolare, spalla troppo appesantita, scapola in posizione verticale. • Gomito con evidente lassità. • Carpo flesso, ingrossato o arrembato. • Metacarpo decisamente debole, troppo flesso o troppo verticale. • Arti posteriori con angolazioni troppo chiuse o troppo aperte. • Garretti aperti, ingrossati o instabili. • Garretti vaccini e metacarpi posteriori troppo ravvicinati. Presenza di speroni. • Piedi poco raccolti con dita divaricate, lunghi.
DIFETTI GRAVI: • Mancanza di sicurezza, timido, nervoso. • Cranio a mela e masseteri troppo pronunciati. • Palpebre cadenti e congiuntiva troppo arrossata. • Dorso insellato o dorso di carpa. • Groppa avvallata. • Ambio costante. • Coda con evidenti segni di trauma, ispessita all'estremità o amputata.
DIFETTI DA SQUALIFICA: • Soggetto aggressivo o eccessivamente timido. • Ogni cane che presenta in modo evidente delle anomalie fisiche o comportamentali deve essere squalificato. • Cane mordace per paura, bassa soglia di resistenza alla provocazione. • Tartufo color fegato, narici separate divise da un profondo solco mediano. • Enognatismo, prognatismo, chiusura incrociata (deviazione laterale della mandibola), chiusura a tenaglia, mancanza di denti ad eccezione dei due P1 inferiori. • Ectropion, entropion, macroblefaria. • Occhio gazzuolo o eterocromia in tutti i mantelli a colori solidi, eccetto negli arlecchini. • Coda con presenza di nodi o anomalie alle vertebre coccigee. • Colore blu argento o isabella negli Alani fulvi e tigrati. • Alani fulvi, tigrati o blu con lista bianca, collare bianco, piedi bianchi, balzane ed estremità della coda bianca. • Arlecchini di colore diverso: tigrato o macchie blu, bianco con fulvo. • Albino, senza pigmentazione. • Sordità. • Al di sotto della taglia minima. 
N.B.: I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto